FAQ

  • I Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) sono disturbi del neurosviluppo che riguardano la capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente e che si manifestano con l'inizio della scolarizzazione. Nei paesi italofoni le statistiche rilevano che il 4.9% degli allievi fino a 16 anni presenta un DSA (Miur, 2020).

  • I disturbi che rientrano in questa categoria diagnostica sono quattro: la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia.

  • Per poter effettuare una valutazione in caso di sospetto di DSA potete rivolgervi al Servizio di Sostegno Pedagogico delle scuole comunali e medie, oppure, in caso di età superiore, ad un logopedista privato accreditato, oppure ai centri Ambulatorio di Neuropsicologia Pediatrica di Lugano o Bellinzona.

  • Per le persone sopra i 20 anni di età si possono avere valutazioni complete sia del Quoziente Intellettuale sia delle competenze di lettura, scrittura e calcolo presso lo studio di Gangi-Vicini (info@studiodigangivicini.ch) o presso lo studio medico Rete operativa a Breganzona. O presso il reparto di neurologia dell’EOC.

    In alternativa è possibile effettuare separatamente la valutazione logopedica per l’esame della lettura, scrittura e calcolo, rivolgendosi ai logopedisti accreditati (le liste sono presenti sul sito ALOSI www.alosi.ch), e quella del Quoziente Intellettuale presso uno psicologo o neuropsicologo.

  • La scuola ticinese è da molti anni orientata verso una didattica inclusiva, che ha come obiettivo di proporre attività didattiche diversificate, che siano adeguate a ciascuno e a tutti gli allievi presenti in classe. A questo scopo valorizza da una parte le buone pratiche messe in atto dai docenti e offre loro dall’altra corsi di formazione specifici, in collaborazione con i diversi Istituti formatori.

    Non si tratta dunque soltanto di differenziare l’attività per i funzionamenti specifici del singolo allievo, benché abbia senso tenere conto delle diverse modalità di apprendimento e dei supporti particolari, quanto piuttosto di rendere l’offerta didattica variegata e stimolante per tutti indiscriminatamente. La valutazione con i voti è il tema principale affrontato dall’attuale tavolo di lavoro cantonale, proprio perché la direzione auspicata è quella di poterla trasformare in valutazione degli apprendimenti, valutando le competenze. Al momento gli allievi a beneficio di una diagnosi di DSA e che utilizzano un mezzo compensativo in classe vengono riconosciuti nella loro specificità e di principio non dovrebbero essere penalizzati a livello di voto (ad esempio, se un allievo usa il tablet per fare un dettato, ha diritto che la sua prestazione venga considerata alla pari di quella dei compagni). Aggiungerei che: in merito sono in vigore le Direttive sugli allievi dislessici, disortografici e discalculici del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport emanate il 3 aprile 2014.

    Più complessa invece è la valutazione quando vi è una personalizzazione importante poiché, al momento, il Piano di Studi della Scuola dell’obbligo ticinese dà indicazione che sia valutato il raggiungimento degli obiettivi comuni a tutti e non prevede la riflessione sui traguardi individuali di ciascun/a allievo/allieva.

  • ADHD sta per Attention Deficit Hyperactivity Disorder, in italiano Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività. È un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da un deficit delle capacità di autoregolazione, che si manifesta con sintomi ben definiti e presenti in tutti i contesti:

    • difficoltà a prestare attenzione e a mantenere la concentrazione;

    • impulsività nel comportamento;

    • irrequietezza motoria.

    Alcuni ambiti della vita quotidiana, come la scuola e le amicizie, sono significativamente influenzati da questo disturbo, che in Italia affligge circa il 5.9 % dei bambini, soprattutto maschi (Faraone et al., 2022).

  • La diagnosi è di competenza dei professionisti specializzati in questo ambito. Rivolgetevi al pediatra, che vi potrà indirizzare verso i centri dell’EOC (Ambulatorio di Neuropsicologia dell’Ospedale Regionale di Lugano e Servizio di Neuropediatria di Bellinzona) oppure verso centri e professionisti privati.

    Una diagnosi di ADHD non pregiudica quella di dislessia, anzi, i due disturbi possono presentarsi sovente in comorbidità.

  • All’interno della scuola lavora il Servizio Sostegno Pedagogico (SSP) che, attraverso (in particolare) la presenza capillare alla scuola dell’infanzia e alla scuola elementare del Docente di Sostegno Pedagogico (DSP) , sostiene il docente titolare (DT) ad osservare e monitorare le situazioni degli allievi che destano delle preoccupazioni.

    Tali preoccupazioni possono declinarsi sia in difficoltà di apprendimento sia in difficoltà di adattamento e sfociare in alcuni casi in disagio scolastico. Eventuali difficoltà di autocontrollo e/o di disattenzione devono essere in primis rilevate dal docente titolare, che può in ogni momento avvalersi della consulenza e dell’osservazione da parte del docente di sostegno pedagogico.

    Il DSP, oltre ad avere un ruolo diverso ed una formazione complementare a quella del DT (master in pedagogia, psicologia o scienze dell’educazione), possiede delle competenze e degli strumenti di lavoro maggiormente specifici, che possono essere messi in campo per aiutare a meglio analizzare e comprendere le manifestazioni del singolo allievo. Tale analisi non deve però ridursi alle singole caratteristiche (dell’allievo) direttamente osservabili in classe, ma va allargata ad una visione sistemico-ecologica della problematica analizzata. Ciò significa che nell’analisi della specifica situazione è importante cercare di capire quanto delle difficoltà di autocontrollo e di disattenzione di un allievo possano essere causate indirettamente o direttamente da fattori esterni allo specifico bambino (in termini per esempio di didattica, di approccio del docente, di relazione dell’allievo con i pari, degli antecedenti alle manifestazioni dell’allievo, di fattori esterni disturbanti, ecc.) o quanto invece esse possano rappresentare l’espressione di peculiari caratteristiche personali dell’allievo.

    In questa seconda ipotesi, il DSP possiede delle conoscenze, delle competenze e degli strumenti che possono aiutare ad approfondire il quadro dell’allievo con queste manifestazioni (per esempio, utilizzando la batteria BIA e specifici questionari per la scuola e i genitori in caso di sospetto quadro ADHD).

    La direzione presa dalla scuola, che si indirizza ad una didattica universale, vuole rispondere sempre di più ai funzionamenti dei singoli allievi, permettendo a ciascuno di trovare delle modalità per trovare il proprio posto adeguatamente nella classe. I docenti stanno lavorando in generale per cercare di potenziare i tempi di attenzione di tutti gli allievi e le allieve, compresi quelli che hanno dei funzionamenti più problematici in questi termini.

  • L’OPI (acronimo di Operatore Pedagogico per l’Integrazione) è una figura professionale messa a disposizione e finanziata dalla Sezione della pedagogia speciale. Essa viene richiesta dalla scuola tramite il Capogruppo del SSP, responsabile di una Procedura di Valutazione Standardizzata (PVS), laddove vi siano delle situazioni di allievi che presentano particolari condizioni.

    Di principio tali condizioni sono le seguenti, fatte salve le eccezioni che vanno di volta in volta giustificate nell’eventuale richiesta alla Sezione della pedagogia speciale:

    a. la presenza di una diagnosi invalidante (ad esempio, sindrome dello spettro autistico, sindrome di Down, fragilità intellettive, ADHD, DSA, ecc.);

    b. un impatto significativo di questa diagnosi sul percorso di apprendimento e di adattamento dell’allievo al contesto scolastico (rischio di deriva scolastica);

    c. le misure di base presenti nell’istituto (DT, SSP, Direzione, ecc. in collaborazione con eventuali operatori esterni) si rivelano insufficienti o inadeguate per sostenere in maniera sufficiente l’allievo.

    In altre parole, non è la diagnosi in sè a determinare la richiesta di un OPI, ma l’analisi della specifica situazione al netto della diagnosi, dell’impatto che questa diagnosi ha sul funzionamento del bambino a scuola e del progetto pedagogico attuato (a scuola).

  • Potete inoltrare la diagnosi di ADHD all’Ufficio AI. Se l’ADHD è stato osservato prima dei 9 anni, l’AI garantisce il diritto al riconoscimento delle spese mediche nonché di trasferta; in caso di diagnosi severa di ADHD si può avere inoltre diritto agli assegni integrativi per grandi invalidi.

  • Il tutor è uno specialista dell’apprendimento, in grado di accompagnare i ragazzi con DSA o ADHD nello studio, insegnando loro strategie utili a compensare le difficoltà e valorizzando invece le risorse funzionali presenti. Imparare a studiare meglio significa economizzare tempo ed energie e migliorare la qualità di vita.

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